La certificazione LEED Gold è lo standard mondiale per le costruzioni eco-compatibili ed è applicata in 40 paesi.
Il LEED® è un programma di certificazione volontario che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio (sia commerciale che residenziale) e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione.
Vediamo insieme quali sono gli aspetti valutati ai fini dell’ottenimento della certificazione.
Noovle ha individuato un fabbricato esistente per localizzare il nuovo datacenter: in questo modo non solo ha recuperato un sito non utilizzato, già edificato, ma ha anche evitato di utilizzare ulteriore suolo e ulteriori risorse per la nuova costruzione.
I parcheggi, già disponibili nel sito esistente, sono stati riorganizzati per favorire un utilizzo sostenibile delle auto. Si è incentivato l’utilizzo di veicoli a carburante alternativo grazie all’installazione di colonnine di ricarica elettrica e posti riservati per tale funzione (EVSE).
La copertura della sede è stata realizzata con lamiera grecata di colore chiaro con elevato indice di riflessione solare (SRI), così come le coperture di cabine, guardiania e pensiline. Più l’indice è alto, più la superficie esposta all’irraggiamento solare rimarrà “fresca” (ovvero avrà un basso innalzamento di temperatura).
La copertura è equipaggiata con strutture porta-pannelli fotovoltaici.
Le nuove armature stradali hanno permesso di ridurre l’inquinamento luminoso utilizzando solo lampade con emissione entro il confine di intervento anche perché l’edificio sorge nell’area di interferenza con l’Osservatorio astrofisico di Pino Torinese.
Il verde esistente è stato mantenuto integrando del nuovo verde, progettato in linea con quanto esistente, utilizzando specie autoctone per evitare la necessità di irrigazione.
Nell’area verde sono incluse zone di aggregazione, con panchine e sedute che favoriscono le interazioni e incoraggiano le persone a trascorrere i momenti di pausa all’aperto in un’area verde.
Internamente sono state individuate apparecchiature sanitarie tali da permettere una riduzione dei consumi idrici. In particolare, si è ottenuta una riduzione del fabbisogno rispetto al caso di riferimento del 47%. Per la ricettività di circa 10 risorse, la riduzione su base annuale è stimata in circa 50.000 litri.
Tutti i consumi, sia idrici che energetici, sono monitorati e i dati sono consultabili, così come i report, da remoto. Questo perché la consapevolezza dei propri consumi è la prima strategia di efficienza energetica / idrica.
Gli impianti e il BMS ( Building Management System) del Data Center e degli uffici sono stati sottoposti al processo di Commissioning avanzato: una procedura di controllo qualità e rispetto degli obiettivi della committenza e del progetto, definito come OPR (Owner’s Project Requirements).
L’intervento ha previsto l’utilizzo delle migliori tecnologie e modalità di utilizzo per le funzionalità del Data Center, e un’attenzione anche all’efficienza energetica del sistema edificio-impianto che ospita l’infrastruttura.
È stata calcolata una riduzione dei consumi energetici, rispetto all’edificio di riferimento, superiore al 42%. Tale risultato è stato calcolato tramite simulazione dinamica per cui dovrebbe effettivamente rispecchiare il reale consumo energetico.
Sono stati inoltre selezionati refrigeranti in grado di ridurre al minimo o eliminare le emissioni di composti che contribuiscono alla riduzione dell’ozono e ai cambiamenti climatici.
Nell’individuare i materiali, è stata data preferenza a prodotti:
dotati di Environmental Product Declaration, cioè con esplicitazione degli impatti ambientali connessi al ciclo di vita
con elevato contenuto di riciclato (più del 18% del costo dei nuovi materiali è rappresentato da materiali riciclati)
a basse emissioni di VOC (Componenti Organici Volatili) per una migliore salubrità degli ambienti interni; “trasparenti”, cioè con evidenza dei componenti utilizzati per la realizzazione del materiale e la dichiarazione di assenza di componenti insalubri
Per tutto il progetto è stato possibile riutilizzare gran parte degli elementi strutturali e di involucro esistenti, riducendo l’uso di materiale nuovo del 95%.
Nella sede è attiva la raccolta differenziata dei rifiuti, carta, plastica, alluminio, pallets e materiale da imballaggio.
L’illuminazione, interamente a led, è a basso consumo energetico e ad elevata efficienza e garantisce un ottimo comfort per gli occupanti. Sono stati scelti apparecchi illuminanti con un’elevata resa cromatica, un flusso luminoso tale da evitare l’abbagliamento o la riflessione sui terminali video. Sono stati scelti colori chiari per pareti e soffitti per rendere gli ambienti ancora più luminosi. Sono state utilizzate pitture che neutralizzano gli agenti inquinanti e le sostanze nocive come la formaldeide. Pitture inodori perché prive di colle, solventi o altri composti chimici che neutralizzano i cattivi odori e a basso contenuto di VOC ( Composti Organici Volatili).
La pittura elimina il 99.9% dei batteri presenti sulla superficie, compresi i superbatteri resistenti agli antibiotici. I batteri vengono eliminati dalla doppia azione dell’ossidazione superficiale e dall’elevata alcalinità. All’esterno la pittura funge da anti-smog, attiva un meccanismo simile alla fotosintesi delle piante, che attraverso l’azione della luce promuove una reazione chimica capace di ‘mangiare’ l’inquinamento.
Sempre per rendere maggiormente gradevole la permanenza agli occupanti, sono state sfruttate al massimo le finestre già esistenti nella progettazione dei layout in modo da favorire la vista verso l’esterno.
In tutto il Campus è vietato fumare.
Durante le attività di cantiere sono state messe in atto strategie atte alla riduzione dell’impatto delle lavorazioni sull’ambiente circostante e sull’ambiente interno.
È stata controllata la gestione delle acque di dilavamento in modo che non fuoriuscissero sporche dal cantiere, evitate le lavorazioni pulvirenti all’interno e tenuti sigillati i canali d’aria. Infine, è stata ridotta al minimo la quantità di rifiuti mandati in discarica grazie alla massimizzazione della differenziazione effettuata direttamente in cantiere. È stato verificato che il 93% dei rifiuti non pericolosi prodotti durante la costruzione del DC è stata deviata da discarica e inviata a riciclo, compresi gli sfridi di lavorazione, come il cartongesso.
Sono state introdotte alcune Policy di Gestione dell’edificio in modo da continuare il percorso di sostenibilità anche nella fase di utilizzo dell’edificio.
Questo ulteriore riconoscimento conferma l’impegno dell’azienda a proseguire il percorso verso una innovazione sostenibile intrapreso con l’adozione dello statuto di Società Benefit.
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